Durante l’ultimo convegno organizzato da Osservatorio T6, Nomisma e Rur hanno analizzato i dati dell’economia italiana con un occhio di riguardo sullo scenario immobiliare. E ciò che emerge, tra dubbi e interrogativi, è la voglia da parte degli italiani di comprare casa: sono circa 2,4 milioni coloro che pensano all’acquisto, soprattutto tra chi vive in grandi città come Milano, Roma e Firenze.

Uno scenario difficile che impatta sul real estate

Questo desiderio di acquisto getta una luce positiva sulla difficile situazione che sta attraversando il nostro Paese, ormai ufficialmente entrato in deflazione e destinato a perdere quest’anno circa 160 miliardi di euro. Accanto alle famiglie che dichiarano di avere un reddito inalterato rispetto al 2019 ce ne sono moltissime che invece temono di non riuscire a pagare le rate del mutuo o il canone di affitto (rispettivamente il 32% e il 40% circa). La situazione inevitabilmente ricadrà sul settore immobiliare, che vedrà da una parte i prezzi scendere e dall’altra le banche più restie a concedere prestiti. Non solo: anche il diffondersi dello smart working avrà conseguenze non ancora del tutto prevedibili proprio sul real estate.

Per uscire dalla crisi bisogna puntare sulla tecnologia

Secondo Guglielmo Pelliccioli, fondatore del Quotidiano Immobiliare, “La chiave per la ripresa è il digitale. L’80% del territorio italiano è a rischio calamità naturale, la tecnologia può aiutarci a prevenire, a costruire meglio, ad inventare nuovi materiali, a controllare le nostre case. In questo caso, davvero si potrebbe dire che dalla crisi nascono opportunità.” Anche il turismo può aiutare il settore immobiliare, sia perché almeno a breve termine si privilegeranno le vacanze in una casa comprata o acquistata sia perché in vista della ripresa si potrebbe riqualificare il patrimonio ricettivo con un tax credit del 110%, come ha proposto il presidente di Rur Giuseppe Roma.

di Laura Fabbro

Fonte: https://www.immobiliare.it/news/residenziale-come-uscire-dalla-crisi-46177/

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